Il CNA Bergamo intervista coach Lombardi
Il Comitato Nazionale Allenatori della sezione di Bergamo ha intervistato il nostro coach Nazareno Lombardi, alla 6^ stagione sulla panchina del Fassi Edelweiss Albino, riguardo la sua visione personale e l'esperienze maturate fino ad ora nel mondo della palla a spicchi.
Il Comitato Nazionale Allenatori della sezione di Bergamo ha intervistato il nostro coach Nazareno Lombardi, alla 6^ stagione sulla panchina del Fassi Edelweiss Albino, riguardo la sua visione personale e l'esperienze maturate fino ad ora nel mondo della palla a spicchi.
Di seguito vi proponiamo un estratto dell'intervista che potrete leggere integralmente visitando il sito del CNA Bergamo, presieduto da Claudio Savoldelli che ringraziamo per il contributo e lo spazio dedicato anche al mondo della pallacanestro femminile. Buona lettura!
" E' il momento di un altro allenatore bergamasco, che da sempre lavora nel settore giovanile femminile: NAZARENO LOMBARDI
1 - Hai lavorato per tanti anni nel settore giovanile di diverse società; come costruire un buon settore giovanile e cosa non deve mancare?
Costruire un buon settore giovanile deve essere un obiettivo imprescindibile per chi lo vuole raggiungere. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra qualità del lavoro e ricerca dei numeri. Da allenatore ritengo che sia fondamentale ricerca di qualità in primis proprio nella parte tecnica del settore giovanile. Qualcuno che abbia voglia di sviluppare le proprie capacità e crescere insieme ad altri ed allo stesso tempo che sia disposto a perseguire la crescita dei gruppi e del progetto stesso.
Personalmente ritengo sia fondamentale, indipendentemente dall'età delle ragazze (o dei ragazzi) lavorare per obiettivi e non per risultati. Ovviamente è importante creare anche l'agonismo per cui si voglia ricercare la vittoria, ma più importante ancora è creare mentalità nel modo di lavorare nel modo di stare in palestra, nell'investire al meglio quelle ore di allenamento per il miglioramento individuale e di squadra. In questo modo le giocatrici arrivano a fine del loro percorso pronte per entrare nel mondo "senior" perché sanno come si sta in palestra e sono sempre pronte nel cercare di migliorarsi. Ultimo, ma sicuramente non meno importante, è l'aspetto del tempo che si può passare in palestra. Questo ad esempio nel femminile è il più grande limite. Poco spazio per allenarsi con continuità, così è difficile fare il salto di qualità. In questi anni ho avuto la fortuna di incontrare e confrontarmi con diversi allenatori e giocatrici provenienti da grandi scuole europee e non solo e restereste a bocca aperta nel sapere quanto si allenano ragazzi e ragazze fin dai primi anni di gioco. Questo anche a causa di fattori come la scuola e l'istruzione. In Italia sì dà poca importanza allo sport rispetto a tanti Stati esteri che consideriamo ormai grandi scuole di sport! "